Sono giunte in redazione alcune informazioni dello studio condotto da Regus, il fornitore di uffici flessibili che ha evidenziato che la CSR “rappresenta una questione fondamentale per i lavoratori di tutto il mondo”
Noi ci avremmo scommesso, ma non potevamo immaginare che anche i dati, che giungono non da un Istituto di ricerca, ma da una impresa, ce lo confermassero in modo così evidente.
Il sondaggio ha interpellato 40.000 soggetti.
E a parità di scelta, quasi il 40% degli interpellati, ha rivelato che potendo scegliere tra due posizioni “con offerte analoghe” (ndr), sceglierebbe l’azienda che fa beneficenza o che è impegnata in questo settore.
Si dimostra che le aziende impegnate in questo settore hanno maggiori probabilità di attirare e mantenere i talenti migliori
Mario Mondino, Country Manager di Regus così commenta ““Al giorno d’oggi, i dipendenti sono spinti da ben più che un mero impulso egoistico e dichiarano apertamente che preferirebbero lavorare per un’azienda impegnata nel sociale. Il coinvolgimento in attività benefiche trasmette un’immagine aziendale positiva e responsabile, oltre ad aiutare i lavoratori a sentirsi orgogliosi della società per cui lavorano.”
Ma il tema è ben più complesso.
Va bene una azienda che si impegna ad aiutare il Terzo Settore, va bene ogni azione che intervenga nel sociale per sostenere chi ha bisogno, ma oggi quanti si occupano di dare attenzione a quanto avviene nella propria realtà aziendale, per migliorare l’habitat quotidiano, il necessario operare in ascolto e attenzione per coloro che poi sono protagonisti dell’opera dell’impresa?
Quante aziende hanno al centro dei propri programmi una dettagliato report sulla situazione interna con l’avvio di processi di sostegno, di ascolto, e di supporto ai propri dipendenti?
C’è un ascolto responsabile, tale per cui, la strategia complessiva della Impresa si modifica attraverso i suggerimenti anche dei dipendenti?
C’è infine una disponibilità a misurarsi sul tema CSR anche con i clienti o si ritiene che l’unico accento da trasferire nella policy aziendale è prodotto, prezzo e servizio?
I rilevamenti indispensabili per una certificazione B-Corp prevedono che esista una logica di coerente tra profilo aziendale esterno ed interno.
Gli stakeholder sono soprattutto i clienti!
Non sono state molte le rilevazioni statistiche sui comportamenti di proprietari e dirigenti verso dipendenti per comprendere le loro reali esigenze – la cosa spesso accaduta per una presunta idea di inutilità nel sentire i livelli inferiori – con una caduta delle possibilità di recepire indicazioni innovative e possibilità di sviluppare risorse e migliori prassi organizzative.
La CSR è un metodo di lavoro.
Non è la beneficienza che si fa ai più bisognosi una volta tanto o in qualche circostanza.
La CSR detta i termini della collaborazione, introduce il tema della compartecipazione, dei portatori di interesse, della conveniente e comune sostenibilità dell’impresa.
Alla fine essa pretende l’affermarsi di una socialità positiva, utile.
Utile all’incremento del business, della vita in azienda, della reputazione di ciascuno.
Per questo è importante il Salone della CSR che si tiene in Bocconi il 4 e 5 ottobre.
In una prestigiosa università le aziende e la stessa Università comunicano i diversi aspetti della CSR e il suo sviluppo nel tempo.
Non è infrequente che imprenditori, manager ed anche studenti in questi due giorni respirino un’aria positiva e davvero unica.
E’ una di quelle occasioni che non si può dire che si va ad un Convegno o ad una Fiera.
Il Salone – e questa precisazione è proprio necessaria – vede un susseguirsi di incontri ad alto livello liberamente partecipati. Un luogo culturalmente attivo che ha la pretesa di indicare quella “questione fondamentale” dello studio Regus che riguarda tutti.
Un complesso di informazioni, sempre al tempo, che arricchiranno il bagaglio cognitivo di ogni partecipante.
Ogni volta che vi ho partecipato ho sempre detto tra me e me “ si impara sempre… “ o anche “attraverso le esperienze che altri ti comunicano si riparte con una marcia in più e con un orizzonte più vasto”:
Nella CSR non si è mai “imparati!”
Anzi lo sviluppo di questi ultimi anni che abbiamo documentato anche noi di CSROGGI dimostra che i passaggi da compiere sono diversi e che l’obiettivo di una nuova ed efficace socializzazione è possibile e passa attraverso persone, manager e imprenditori illuminati, un Terzo Settore capace di attivarsi per concepirsi in rete e presente nei nuovi contesti che l’attuale società richiede, e una Pubblica Amministrazione che inizi a capire che ilo Rendere Conto è il primo passo della trasparenza e se viene fatto senza una campagna elettorale forse è meglio e più gratificante.
Bruno Calchera
Direttore di CSRoggi