Il punto del Direttore
Qualche cosa è cambiato.
Nuovi equilibri ministeriali si sono posti soprattutto per il cambio di denominazione delle competenze. Che ne sarà del PNRR? Come sono cambiate le cose?
Il Governo Draghi aveva un ministro iper specialista sul terreno dell’innovazione tecnologica e l’ambientalismo ecologico con CINGOLANI. Si aggiungeva il Ministro Enrico GIOVANNINI alle Infrastrutture, ma non poteva passare sotto silenzio il ruolo di provenienza come Portavoce di ASVIS.
Infine il PNRR aveva in DRAGHI il punto di riferimento ed il coordinatore delle diverse iniziative con il controllo della puntualità nel raggiungimento degli obiettivi.
Colui che sapeva fare sintesi in Italia ed in Europa.
I cittadini udivano per tempo scadenze, verifiche dell’Europa ed erogazione dei fondi programmati (il tutto corredato dalla frase finale di Draghi “tutti gli obiettivi sono stati raggiunti!”).
Il Nuovo Governo è definito da tutti POLITICO, anche se tecnici sono stati inseriti in alcuni ministeri. Ma per il PNRR si vocifera che CINCOLANI continuerà il suo lavoro come “consulente” nel nuovo governo.
Un dato è certo: non sarà MELONI ad occuparsene.
E’ stata cancellata la dizione Ministero per la Transizione Ecologica ed Ambiente e sostituita con MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA.
A capo di esso è stato posto Gilberto PICHETTO FRATIN. (Ex viceministro al MISE, commercialista, a detta di molti “più diplomatico di Cingolani”) di lui non si conoscono competenze sul tema Ambiente e Tecnologia, ma una sensibilità particolare per le imprese di auto-elettriche, plastica monouso, estrazione di gas, e conoscenza della PA).
Sull’Ambiente ci pare vi sia poca competenza. La Transizione Ecologica – un passaggio essenziale – è sparita e sostituita con la parola Sicurezza. Un segnale diverso.
PICHETTO FRATIN dovrà probabilmente interagire con il Ministro Raffaele FITTO (Ministro Affari europei, Coesioni territoriali e PNRR – a lui è passata la patata bollente del PNRR) e con Matteo SALVINI (Ministro delle Infrastrutture).
Il PNRR fa capo a FITTO che avrà anche il compito di seguire gli Affari Europei.
Di Fitto si ricordano le esperienze legate alla guida della Regione, e una sensibilità al territorio: la Puglia, infine la presenza nell’Europarlamento.
Il suo incarico è delicatissimo: rapporti con l’Europa, responsabilità del PNRR. Miliardi che cambierebbero molto il tessuto sociale, economico ed ambientale in Italia. Un compito da far tremare i polsi. Ne sarà alla altezza? Noi ce lo auguriamo.
Per il PNRR, a nostro parere, i tecnici non erano da scartare.
Grandi competenze erano necessarie insieme alla Politica. Era Draghi che conduceva i suoi ministri, competenti e ben noti nella società.
Vediamo a rischio il PNRR unicamente come sensazione epidermica.
CSRoggi ed i suoi lettori hanno una attesa che il cambiamento introdotto dal PNRR cammini in modo risoluto, i processi di cambiamento avviati in aziende e PA si svolgano nella ragionevolezza e puntualità. Le opere siano avviate e iper-controllate.
Si continui ad intervenire nelle aziende che stanno aderendo al Piano.
Si incoraggino le Start Up e i contenuti del Piano entrino nella conoscenza di tutti i cittadini.
La ricchezza di un paese si misura attraverso la responsabile corresponsabilità e coesione sociale.
Ci sono gli incontentabili, gli ideologicamente contro; ci sarà sempre gente che valuterà il governo se porta i soldi nella propria saccoccia.
Ma salari per vivere al meglio, sicurezza sociale e garanzie di futuro appartengono ai bisogni di ogni persona.
Gli scontenti di Giorgia e del suo Governo sono pronti da un po’ di tempo (lo abbiamo visto ancor prima della nomina a Presidente del Consiglio!): giornalisti e politici targati sinistra, che non possono leggere il diverso. (Da Lilli Gruber a Formigli, da Travaglio a Peter Gomez, da Conte a Letta, ecc..).
Il Loro Vangelo è affermare una posizione di una parte. Fare politica di opposizione è anche questo: ma non è tutto questo!
Realizzare il PNRR per il bene sociale di tutti è più di una riforma, è la condizione per esistere in una nazione rinnovata e adeguata al suo tempo. Capace di valorizzare chi lavora, di aiutare chi è in difficoltà e a osservare e recuperare coloro che oggi vivono di rendite di posizione o peggio di un niente che viene anche remunerato.
Incoraggiamo coloro che sono delegati a questa Transizione Generale che dà forma alla Sostenibilità nella sua declinazione, con la speranza che questo tempo, queste risorse del PNRR non si perdano per incuria ed incompetenza.
Bruno Calchera
Direttore Responsabile