Lavorare per costruire una società migliore è stato da sempre, con sempre maggiore consapevolezza, il motivo dominante dell’impegno lavorativo e nel tempo libero. L’attività dentro un ordine professionale, cioè un ente pubblico a carattere associativo, è stata una “palestra” importantissima. La possibilità di misurarsi per migliorare il “sistema giustizia”, cioè uno dei pilastri su cui si fonda la società, è la sfida che rende il lavoro un luogo di costruzione per il Bene Comune. Umanizzare il lavoro e le informazioni su quello che si fa, per rafforzare il peso specifico dell’Ordine, per migliorare i servizi agli iscritti e ai cittadini, questa è stata la modalità del mio coinvolgimento.

La necessità di rendere conto di quello che si fa
Sempre più evidente è divenuta la necessità e quindi l’opportunità di rendere conto di quello che si faceva, di quello che c’è; rendere conto per rendersi conto del patrimonio delle attività, delle capacità, delle ricchezze e anche dei limiti. È nata la rivoluzione del PCT-Pro- cesso Civile Telematico, fatto di innovazione, organizzazione, svolta culturale e collaborazione con tutti i soggetti del processo, che ha permesso un risparmio enorme di soldi e di tempo al sistema giustizia, agli avvocati e ai cittadini. SI è affermata tutta l’ampia attività rivolta ai cittadini, degli sportelli, dell’orientamento legale gratuito, dell’assistenza alle vittime vulnerabili. Si è consolidato l’impegno per tutti i sistemi di ADR (Alternative Dispute Resolution), cioè le risoluzioni alternative delle controversie, che non prevedono l’intervento di un giudice: mediazione, conciliazione, arbitrati, negoziazione assistita.

L’Ambrogino d’oro all’Ordine degli Avvocati di Milano
Il luogo dello sviluppo e della crescita è stata la stretta e leale collaborazione con gli Uffici Giudiziari, le istituzioni e le parti attive della società, trovando l’equilibrio fra l’interesse degli iscritti (gli avvocati) e il buon funzionamento del sistema giustizia per l’interesse della collettività. Per questo è stato naturale fare il Bilancio Sociale di Responsabilità, come strumento ufficiale di rendicontazione e confronto; significativo che analoga scelta sia stata fatta dal Tribunale, dalla Corte d’Appello e dalla Procura della Repubblica.

A dare compimento a questa attività e questo spirito, il Comune di Milano, per la prima volta, ha attribuito la Benemerenza Civica (il cosiddetto Ambrogino d’oro) a un Ordine professionale, per l’appunto all’Ordine degli avvocati di Milano. Lo spirito di questo approccio insieme a una lunga “militanza” nel sociale ci hanno portato a costituire il comitato civico indipendente, il “Comitato Ml’mpegno,” un’associazione che ha proprio come missione il coinvolgimento, il dialogo, il mettersi insieme responsabilmente, per affrontare ogni aspetto della realtà, sociale, culturale e politica.

Lo spirito è sempre lo stesso: coinvolgere più persone rendendole partecipi e rendicontare il proprio operato.
Il senso di condivisione di una comunità passa anche da momenti di incontro e restituzione in quanto il desiderio collettivo di una società che si migliora è evidente nella bellezza della città e nel significato degli spazi che questa società negli anni costruisce.

Dalle guglie del Duomo alle celle di San Vittore
Per ammirare la grandezza di intenti di chi ci ha preceduto nel costruire la città che viviamo, abbiamo portato circa 800 persone sulle terrazze del Duomo ad ammirare le Guglie e le Stelle, cercando quell’ispirazione a elevarsi dall’interesse collettivo al bene comune passando per la bellezza della città e del Creato. Per questi motivi siamo andati più volte a San Vittore a portare momenti di musica e bellezza da condividere con i detenuti, in un luogo dove il bisogno e il dramma umano sono più forti e visibili.

A questi momenti abbiamo alternato diversi incontri finalizzati ad approfondire il dialogo e contestualizzare le scelte davanti a un bivio come quello del Referendum Costituzionale, che ci poneva davanti al nostro ruolo di attivi cittadini in un sistema democratico e ci chiedeva consapevolezza e concretezza nell’operare una scelta consapevole. La responsabilità personale è la molla che mette tutto in moto; non c’è confine fra lavoro, tempo libero e altri impegni, perché le ragioni e la modalità di azione sono le stesse.

di Carmelo Ferraro

(da CSRoggi Magazine, anno 2, n.2, Giugno 2017, pag. 8)

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