Il punto del Direttore

 

 

 

Non succede nulla se non si fanno le cose.
Così è inutile fare chiacchiere sul PNRR e su un termovalorizzatore a Roma se non si hanno rimedi per i rifiuti. Che ne faranno dei Cinghiali? Non si sa!
La coerenza sulla sostenibilità non sta nel bloccare lo strumento utile per incenerire i rifiuti in nome della Green Economy.

Così è inutile che si dibatta su quanto lo Stato può fare o non può fare.
Che DRAGHI se ne possa andare per molti, i più, è un terremoto che quelli potevano risparmiarci, che DRAGHI possa restare sembra più un problema personale denominato: insopportabilità.

La sostenibilità è una partita del possibile.
Non accampo ideologie stupide e ancorate ad un immaginario che forse i pensionati di oggi non vedranno mai.
Credo però che non la vedranno tanti giovani che hanno affidato giudizi, pensieri, e prospettive di vita a Chiara Ferragni, l’idolo del nuovo corso. Forse sarebbe una presenza utile per sostituire Draghi, con tutto il seguito che ha… Metà Italia pensa che lei sia importante: certamente lo è più della Sostenibilità.

Lo è più della Guerra in Ucraina, dove ora si parteggia per un dittatore e un democratico, che pur vittima, risulta fastidioso perché non si vuole arrendere.
Pensiamo poi alla Sostenibilità in Ucraina, a come la curano i sovietici.

La Governabilità quando c’è si vede.
E quando si vede è possibile anche chiedere cose molto avanzate perché un interlocutore c’è.
La presenza di un Governo in Italia garantisce che il PNRR non sia una favola, e la sostenibilità un fatto concreto.
Coloro che hanno sfiduciato il Governo cattivo ora a quale Governo pensano?

Non c’è alcuna forza politica che desidera una relazione utile con i 5 Stelle. Sono soli. Il PD raccoglierà qualcuno che si sente di sinistra e vuole ricominciare da zero.
Ci sarà una Governabilità, una Sostenibilità legata al PNRR? Nessuno scommette su nulla!
La classe politica attuale ha dimostrato i propri limiti.

Leader non se ne vedono di gran peso: chiunque andrà a sedersi a Palazzo Chigi dovrà forse capire cosa è la Sostenibilità, in pratica e cosa abbiamo perso in questi mesi in possibilità e futuro sostenibile.
Non vorrei fare torto a nessuno, ma la statura dei leader di un tempo non la vedo in alcuno.
E’ la ragione per cui il nuovo Leader non potrà che spendere bene o male (incertezza!) i quattrini arrivati del PNRR o addirittura perderli.

In questo tempo incerto, tribolato, devastato dalla siccità, da punte emergenti di COVID, dalla disoccupazione e da assenza di lavoratori qualificati (ci sono aziende che vogliono assumere personale qualificato ma non si presentano!) possiamo solo sperare nello Stellone o nella Provvidenza Divina che guardi con compassione la nostra umana devastazione.

Se non c’è Governabilità a che servono tanti Webinar per dimostrare un passo verso approdi di sostenibilità? Non si tratta di sommare le singole iniziative virtuose, ma di essere in un canale virtuoso in cui si opera INSIEME per progetti COMUNI e che toccano diversi ambiti della nostra Economia.

Penso che Draghi se ne andrà nonostante gli appelli.

E ritengo che il PNRR in mano a qualche tecnico magari partirà, ma senza legami internazionali, senza una visione di sintesi, senza il seguito di riforme che accompagnano il cambiamento.
Spero di sbagliarmi.

Altri tecnici per governare, in assenza di leader, ce ne sono tanti. Nessuno con l’esperienza di Draghi. Forse qualcuno verrà fuori dal cappello di Mattarella.
Ma è meglio fermarci qui e pensare al nostro Paese elevando una preghiera: che l’impossibile della analisi diventi possibile nella vita.

La morale è sempre quella: la felicità non la dà la politica. Mai.
Essa può essere sensibile ad alcune esigenze e non a tutti. Occorre poi non essere mai cinici ma realisti: si procede in passi mai diritti e mai segnati da un sentiero, preparato si cammina a tentoni, guardando la realtà.
Per questo la Sostenibilità sarà sempre il cuore attraverso cui valutare tanti passaggi, ci pensa poi la storia ad introdurre variabili con cui operare.
E’ il primato della realtà e non dell’ideologia.
Quelli che si adoperano per la CSR sono indubbiamente i primi realisti.

 

Bruno Calchera
Direttore Responsabile

 

 

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