Fondazione Italiana Accenture è nata nel 2002 come espressione della responsabilità sociale di Accenture, l’azienda leader a livello globale nel settore dei servizi professionali, con l’obiettivo di stimolare e valorizzare l’innovazione tecnologica e promuovere iniziative a elevato impatto sociale.
La mission della Fondazione è accelerare la trasformazione digitale del Terzo settore, introducendo tecnologie, processi e competenze che ne aumentino efficacia e impatto.
Le attività della Fondazione si articolano su tre direzioni principali:
- promozione di concorsi e bandi;
- evoluzione della piattaforma digitale ideatre60 – disponibile anche per l’utilizzo da parte di soggetti terzi -, che include le funzioni per gestire end-to-end iniziative di crowdsourcing, di crowdfunding, e di digital learning e che ha una community di oltre 25mila utenti attivi;
- organizzazione di iniziative di Thought Leadership.
La crescita di progetti a elevato impatto sociale
La Fondazione, la cui presidenza è affidata a Diego Visconti, promuove e gestisce concorsi e bandi multi-stakeholder tesi a individuare e accompagnare la crescita di progetti a elevato impatto sociale, soprattutto in termini di creazione e miglioramento dell’occupazione.
Esempi di programmi ricorsivi precisamente orientati a questi obbiettivi sono: “Welfare, che impresa!” e “Youth in Action for SDGs”, avviati entrambi verso la quinta edizione.
Fondazione Italiana Accenture promuove e diffonde le migliori pratiche di innovazione sociale favorendo la convergenza di obiettivi e modus operandi dei soggetti profit e non-profit e sostenendo il change management necessario al Terzo Settore per intraprendere un percorso di trasformazione digitale.
Quasi vent’anni di attività non profit
Da dicembre 2018 Simona Torre occupa il ruolo di Segretario generale di Fondazione Accenture.
«La nostra Fondazione – ci tiene a rimarcare – è nata per motivi analoghi a quelli per cui in quegli anni sono nate altre fondazioni d’impresa in Italia, e cioè per la volontà del management di creare e finanziare un ente giuridico separato, completamente dedicato ad attività non profit, con una mission ben allineata alla cultura e al sistema valoriale dell’impresa».
Dottoressa Torre, com’è cambiato il mondo delle aziende dalla creazione di Fondazione Accenture a oggi?
«In questi (quasi) vent’anni sono cambiate molte cose: le aziende, a partire dalle grandi corporation come Accenture, hanno gradualmente introdotto e assorbito valori nuovi come il comportamento socialmente responsabile, l’attenzione alle risorse umane e materiali, il bisogno di sviluppo sostenibile e di business sostenibile, ecc. creando funzioni aziendali focalizzate sul perseguimento di questi obiettivi. Così Accenture, come altre realtà d’impresa, dispone oggi di due strumenti, la Fondazione e la funzione di CSR, che possono collaborare efficacemente, sfruttando al massimo i rispettivi asset assolutamente complementari e addizionali, moltiplicando così l’impatto generato».
In che cosa consiste la complementarietà delle attività di Fondazione Italiana Accenture e della parte di azienda che si occupa direttamente di CSR?
«Nel caso di Accenture, la complementarietà deriva ad esempio dal fatto che la Fondazione, oggi un team di otto persone, ha le competenze e l’agilità per organizzare e gestire programmi multi-stakeholder coerenti con la sua mission attraverso bandi e concorsi per idee, percorsi di formazione e di mentorship, azioni di placement, laddove il contributo di Accenture è prezioso e differenziante, poiché consiste in tempo di qualità e passione dei suoi consulenti, che portano le più alte esperienze e competenze, dalle più nuove tecnologie, al digital marketing, alle soft skills».
a cura di Luca Palestra e Roberta Culella
(da CSRoggi Magazine, anno 5, n.5, Ottobre 2020, pag. 8)
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