Il punto del Direttore

 

 

 

Sono tante le modalità per fare un convegno: il web è ricco di consigli.
Mi soffermo, in occasione del Convegno in Università Cattolica dal titolo:
SDG 17: Quando una idea diventa realtà
18 Aprile 2024 a partire dalle ore 15 fino alle 17 in Aula PIO XI,
sulla proposta che ha fatto ALTIS insieme alla nostra Casa Editrice.

 

Ecco alcune caratteristiche che rendono diverso il nostro Convegno

  1. E’ un convegno a coppie: un modo non frequente di proporre contenuti attraverso l’ascolto di un dialogo tra soggetti che stanno condividendo (anche hanno condiviso) una storia comune. La diversità dei soggetti è una buona provocazione: sono comunicazioni che giungono da realtà organizzative, che operano in settori diversi, ma che hanno trovato ragioni importanti per relazionarsi positivamente, per collaborare, per compiere anche dei passi comuni. 
  2. La comunicazione verte sulla storia comune: in questo caso l’autoreferenzialità è sconfitta perché si ascoltano storie diverse, raccontate da due interlocutori, su fatti e non su idee personali.
    Coloro che assistono al dialogo ascoltano voci diversi, storie di relazioni inoppugnabili.
    L’uditore può percepire fatti interessanti, e pure accorgersi di tante diversità, non paragonabili alla propria storia aziendale. 
  3. Il terreno dell’Informazione è l’Esperienza: non si tratta di dare ciascuno la propria impressione, la propria idea o riflessione su temi anche interessanti. La Comunicazione verte sui passi dell’esperienza. E’ la realtà vissuta che diventa protagonista. Innanzi tutto si danno le ragioni di una relazione che si è affermata nel tempo e che prosegue nel presente, infine la storia dell’incontro, e i fatti che ha generato.
    C’è una parità tra soggetti che mette in dialogo anche una piccola realtà del Privato Sociale con una Impresa Multinazionale. 
  4. Il racconto è la forma migliore di comunicazione: in questa situazione due realtà raccontano la propria storia. E’ l’elemento più importante per l’ascolto. Non si può né esagerare né omettere perché l’interlocutore che si ha davanti chiede la verità dei fatti, corroborati dal giudizio sull’esperienza.
    Nell’incontro a Coppie il raccontarsi è la modalità migliore per farsi conoscere anche individualmente. Un modo di far percepire agli ascoltatori ciò che è avvenuto dentro la propria realtà organizzativa, quali sono stati i passi necessari per giungere ad una condivisione interna e con il partner definito.
    C’è di più: è una grande occasione, per chi ascolta, per valutare se ci sono le condizioni per la propria realtà d’Impresa di “agganciarsi” in questo percorso virtuoso. 
  5. Infine
    L’idea di raccontare è buona sempre
    : l’interesse degli ascoltatori è sempre più attento alla esposizione che tocca la vita nella sua essenzialità, nella problematicità reale, nei fatti legati insieme, che rendono comprensibile le ragioni e la strada suggerita più che una idea anche ben formulata.
    I Social rappresentano – spesso male– questa forma vincente di informazione o di comunicazione di sé stessi o di qualche cosa che si vuole far sapere.
    Peccano di assenza di esperienza umana condivisibile nei suoi fattori umani essenziali o sono senza racconto della propria esperienza. Ci sono infine gli ideologici che si scatenano per battagliarsi.
    Le barzellette sono un esempio di racconto fantasioso che sfocia in una sorpresa, portando con sé storie, immagini, detti, stereotipi, immaginazioni etc… E’ la storiella. Attrae quasi sempre gli interlocutori.

La storia umana è sempre interessante. La verità dell’esperienza spesso conduce ad una buona conoscenza. Ad esempio sono stati i racconti che da piccoli hanno educato i nostri pensieri e ci hanno dato insegnamenti che sono rimasti impressi per molto tempo.

Bruno Calchera
Direttore Responsabile CSROGGI

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