Il punto del Direttore
Abbiamo letto i programmi politici dei tre candidati che si presentano alle elezioni domenica e lunedì prossimo, con l’obiettivo di trovare quelle innovazioni che possono rappresentare una spinta in relazione a quanto stabilito dal Global Compact Network Italia.
Un primo dato che emerge: nessuno ha posto centralmente il tema della decarbonizzazione e non indica la quantità di investimenti necessari e programmabili, per lo sviluppo sostenibile nei prossimi 5 anni.
Viaggiando per i programmi politici dei candidati si respira un’aria generalista: essi non desiderano fare passi azzardati sul tema della decarbonizzazione e del nucleare o della digitalizzazione.
Fontana è consapevole che in questi cinque anni si è lavorato sulla decarbonizzazione, ma allerta subito che il tema va trattato con immensa cautela (ASKA News – 5 Febbraio 2023). Majorino a proposito dello stesso tema (Agenzia Nova- 23 Gennaio 2023) spinge sulle rinnovabili anche se non precisa la quantità di investimenti prevedibili. Sul Nucleare indica che gli esperti devono ancora dare un parere definitivo. Letizia Moratti a proposito di energia ed ambiente pensa all’incremento dell’energia idroelettrica, alberi, sicurezza delle discariche. (Fanpage – 20 Gennaio 2023).
Si nota l’incertezza ad affrontare temi che spesso sfuggono alla competenza dei candidati e la cosa è comprensibile.
Resta il fatto che l’Italia è a buon punto in relazione agli obiettivi europei per la decarbonizzazione. Infatti nel 2020 il sistema energetico nazionale ha registrato emissioni di CO2 inferiori del 12% rispetto al 2019. In particolare il piano del Governo prevede una allocazione di 80 miliardi di Euro, da utilizzare in 5 anni, per favorire la decarbonizzazione. La stima è una riduzione del 60% entro il 2030,
Ciò premesso davanti ai piani del PNRR occorre anche concretezza da parte dei candidati a Governare Regioni popolose come Lombardia e Lazio.
Il tema della Sostenibilità è un banco di prova non tanto per misurare la competenza dei candidati, ma la loro sensibilità al cambiamento in tema di sostenibilità.
Una amara considerazione: si usa sempre lo stesso metodo: Il libro dei sogni.
Si guarda ai limiti del candidato ex presidente e lo si insegue sul terreno delle manchevolezze.
Hai liste d’attesa in Sanità? Io le cancellerò.
Ci sono pochi treni per i pendolari? Io metterò sulla ferrovia più treni.
La gente è povera? Io darò più soldi.
Ora ci pare opportuno porre almeno una domanda ai candidati. Cosa sceglierai per affrontare il tema della Decarbonizzazione? C’è una idea di cosa farai su questo tema? Si è scelto con chi operare?
Ci sono due sistemi, due tecnologie per permettono di dare un importante contributo:
- Il sistema Power – to – Gas che consente di utilizzare fonti rinnovabili per produrre idrogeno. E’ possibile convertire l’energia elettrica in combustibile ad esempio metano o idrogeno.
- Il Sistema Carbon Capture and Storage (CCS) attraverso questa tecnologia è possibile separare l’anidride carbonica dagli scarichi che vengono prodotti da impianti di combustione. Questa anidride carbonica può essere trasportata e conservata in depositi, per evitare che venga dispersa in atmosfera.
E’ un semplice esempio di scelta da fare in cui entra la politica. Scegliere e dire le ragioni!
Ora la politica non può inseguire le polemiche che bloccano lo sviluppo ma deve offrire scelte.
I cittadini devono capire che la sostenibilità non la fanno a Bruxelles quando impongono a tutti il cappotto per gli immobili. La sostenibilità la si esercita nel nostro paese attraverso scelte come questa.
Non vanno bene le pale eoliche che sono state oggetto – a detta della stampa – di traffici poco puliti. (Messina Denaro docet). Occorre competenza.
E non va bene nemmeno l’incertezza sul nucleare ideologico: è vergognoso sparare contro il nucleare e poi decidere che quello oltre confine va benissimo.
Attediamo dai candidati più risposte su temi come: Economia Circolare, Condizionatori e Rifiuti, Ambiente: Acque, Territorio; Rigenerazione urbana e Mobilità Sostenibile, ed anche Rispetto e Aiuto per le fasce deboli che non sono solo quelle che percepiscono il Reddito di Cittadinanza. C’è una maggioranza di popolazione che si impoverisce ogni anno e che non trova alcun appiglio per risalire.
Infine l’esigenza che la sostenibilità trovi nel digitale la sua miglior arma di approccio: sia culturale sia di efficientamento.
Leggiamo i programmi politici per scoprire che non sono nemmeno libri dei sogni.
Bruno Calchera
Direttore CSROGGI