Il punto del Direttore

 

 

 

A pagina 30 del Corriere della Sera di Domenica 11 Febbraio 2024 compaiono due titolazioni interessanti e palesemente espressione di due situazioni aziendali diverse, quasi agli antipodi.

La prima si riferisce al Gruppo HERA, nelle parole del Presidente Cristian Fabbri: “Fabbri: HERA più risorse per le reti e l’ambiente. Avanti con l’idrogeno – di Fausta Chiesa. L’articolo è centrale nella pagina, con grande evidenza. La seconda, a piè pagina, la citazione è riferita a Chuck Robbins CEO del Gruppo CISCO: “CISCO, attesi migliaia di tagli ai posti di lavoro”

Nella lettura riferita ad HERA si possono notare alcuni fattori interessanti: “Investimenti di 4,4 miliardi in cinque anni, in aumento del 10%. (…) Un margine operativo lordo atteso superiore a 1480 milioni di euro (14%) e il raggiungimento con tre anni di anticipo dei target del precedente piano di sviluppo.” (…) “Espansione e affidabilità, anche nel 2023 – parole di Fabbri – abbiamo rispettato tutti gli impegni. Poi la qualità dei servizi e offerte adatte. Sempre più importante aiutare i clienti nella transizione, a ridurre i consumi”.

Riprendendo la dichiarazione di Alessandro Camilleri Direttore Centrale del Personale e dell’Organizzazione di HERA viene subito sottolineata una affermazione:” “Da sempre, ci collochiamo tra le aziende che investono di più sulle persone, sulla formazione e sul welfare aziendale. Il capitale umano è la nostra risorsa principale, con cui vogliamo condividere i valori distintivi della nostra cultura aziendale”. Fabbri risponde anche alla domanda: Dove andranno queste risorse:” “Il 40% a migliorare resilienza delle infrastrutture al climate change.

Infine conclude sul tema del pericolo Medio Orientale: “…il gas ormai è stabile sotto i 30 euro al MWh, Il tema è il trasporto, non la mancanza di produzione. Dal Qatar arriva il 5% del fabbisogno europeo: Non è paragonabile all’impatto della mancanza del gas russo. (…) se non succede nulla di straordinario non vedo motivi di preoccupazione”.   

 

La seconda notizia riferita a CISCO evidentemente non è positiva per molta gente, ma non ci sono spiegazioni chiare.  CISCO conta quasi 85.000 lavoratori e non si conosce ancora l’entità del taglio.  La diminuzione dei ricavi era già stata segnalata in un preconsuntivo a novembre 2023. La riduzione sui ricavi previsti tra 57 e 58,2 miliardi di dollari era prevista in 53,8 e 55 miliardi. Ci sono 3 o 4 miliardi in meno.

La realtà della CISCO di Vimercate è molto contenuta: ha circa 500 lavoratori e svolge da anni una preziosa attività in ogni settore, compresa l’attenzione al sociale.
Sono immutati invero gli impegni di CISCO verso l’AI e la evoluzione tecnologica. Solo nel 2022 CISCO, attraverso il Purpose 2022, affermava di “aver ottenuto un aumento del 60% nella rappresentanza di tutti i dipendenti. La CISCO NETWORKING ACADEMY aveva nel 2022 più di 3,2 milioni di studenti.

Il board aziendale CISCO infine ha confermato l’obiettivo di raggiungere emissioni nette di gas serra pari a zero in tutta la catena del valore entro il 2040. Vi sono dati e notizie su CISCO che ci parlano di una grande azienda che opera concretamente per la Sostenibilità e per questo dimostra una sensibilità particolare per le sue risorse umane. A volte un box a piè pagina non può dire l’intero percorso aziendale, né gli obiettivi, né i compiti assunti.

E’ comunque una occasione per noi di CSROGGI di sottolineare notizie di grande positività e di difficoltà, che si presentano in un momento economico complicato.
Che in una stessa pagina di giornale coesistano buoni e cattivi auspici è la dimostrazione di quanto sia difficile fare previsioni.

La sostenibilità in entrambe le situazioni misura obiettivi e verifica i percorsi migliori per giungere ad operare nel clima delle transizioni di tipo ambientale, economico, sociale.

 

Bruno Calchera
Direttore CSROGGI

 

 

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