Il punto del Direttore

A pag. 35 del Corriere della Sera del 3 Settembre l’articolo di Giuliana Ferraino riprende una ricerca EDISON, che riporta quanto esposto dal suo Amministratore Delegato Nicola Monti.  L’articolo colpisce per la sua visione utopistica!
C’è una grande distanza tra la storia della Azienda – la più antica in Europa, fondata nel 1883 – nel comparto energetico e una serie di conclusioni che probabilmente hanno preso la mano ai ricercatori e all’articolista credo.
Mettere a terra la sviluppo della Sostenibilità per i prossimi 37 anni circa è un affare davvero molto impegnativo.

Fare previsioni su come sarà il mondo nel 2030 – una data significativa, quella della Agenda 2030 delle Nazioni Unite – è praticamente impossibile, a meno di poter intervistare il Padre Eterno.
Pensare al 2050 è davvero un azzardo!

Solo un pensiero per tutti gli amanti degli oroscopi: al momento della pianificazione dell’ONU (2015) nessuno avrebbe potuto immaginare una guerra in Europa, (2021) con già 500.000 morti dopo due anni, e che non vede una fine nel prossimo futuro.
Così allora era imprevedibile la conseguente crisi energetica, il COVID, la crisi politica economica e la grande spaccatura del mondo, che non trova nella politica alcuna risorsa nel pianificare un dialogo, tra i diversi stati del mondo.E’ morto l’ONU o quasi e nascono altre Assemblee di Nazioni.

In sette anni il mondo è cambiato imprevedibilmente.
Anche la Sostenibilità è cambiata: non ha avuto uno sviluppo omogeneo: alcune realtà economiche e aziendali hanno schiacciato l’acceleratore, la società non ha seguito tutti i processi innovativi pensati e spesso alcuni cambiamenti hanno creato opposizione sociale.

E’ accettabile traguardare un desiderio, indicare le strade del bisogno, immaginando? Ecco la citazione dell’articolo con piccoli commenti:

  • Il traguardo è garantire accessibilità universale alle opportunità (quali ad esempio!) e la piena partecipazione economica degli attori oggi penalizzati, come donne, (come al solito si cita per primo il mondo femminile come fenomeno socialmente rilevante di cultura del passato, si potevano citare altri fenomeni: le povertà, il Sud del mondo, le disuguaglianze, immigrati) ma anche valorizzare il territorio e la comunità (quali per favore, qui le distinzioni contano!).
  • E’ quello che chiedono i giovani che vedono negli investimenti nel sistema educativo e formativo, nella valorizzazione delle comunità e del sistema pubblico (“3 su 4 lo indicano come un pilastro di riferimento”)un estratto delle ricerca probabilmente). E nell’impegno per la transizione ecologica gli strumenti per una società più sostenibile ed inclusiva.

Edison dimostra che se passano gli anni – vi sono state due guerre mondiali – l’azienda ha continuato a crescere, divenendo leader del settore energetico non solo in Italia.
Per il settore energetico e per questa azienda in particolare, una previsione di settore, non solo è accettabile ma ha fondamenta solide.  L’energia è un fattore di crescita importante.

Ma lo sviluppo della sostenibilità in tutti i settori è altra cosa.

Siamo davanti al Bilancio dello Stato 2024 e ci dicono che bisogna tirare la cinghia.
E’ palese la crisi generale.  Le forze sociali e politiche hanno progetti contrastanti. E la cosa non stupisce più. Peccato! Ci vorrà un PNRR 2- dice la ricerca – ma ne bastano 2? O ce ne vogliono almeno 10 o 20? Come sarà la pace economica e sociale nel mondo?
La Sostenibilità deve fare i conti con le risorse e le fattibilità in regioni, paesi e nazioni diverse che mostrano la difficoltà di paragonarsi con soggetti disomogenei. Non si corre sparati verso il 2050.

Ritengo che le fughe in avanti fatte da auspici e desideri sulla base dei dati odierni sia pericoloso.
Serve quel buon senso, che sa leggere la realtà. cioè le cose buone e non, e trarre conclusione pragmatiche, utili nel tempo, per superare difficoltà, e per cogliere il positivo. Si sono rotti i nessi culturali delle persone, in ogni paese. Ciascuno è abilitato a dare la sua soluzione per vivere bene. Manca un riferimento comune: ci sono molti poli di attrazione, deboli e privi di spessore che non reggono nel tempo.
Ciascuno potrebbe scrivere il proprio 2050. Sbaglierebbero comunque!

Bruno Calchera
Direttore CSROGGI

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