Il punto del Direttore
L’obbligo di redigere un bilancio sociale o di sostenibilità, nel corso di questi anni, ha avuto un importante sviluppo. La rendicontazione ha obbligato le aziende ad una consapevolezza su cui si sono costruiti processi di cambiamento innovativi. I bilanci sociali o di sostenibilità hanno avviato un processo di sviluppo che ha implicato ogni settore dell’impresa e sono stati una grande occasione, per guardare alla propria azienda da diversi punti divista: rapporto con gli stakeholder interni ed esterni, programmazione, innovazione, comunicazione ed anche realismo.
I dati sono il fulcro della programmazione economica e di conseguenza delle decisioni. Il reporting è lo strumento per leggere il trend aziendale, per relazionarsi con gli stakeholder, per avere mia base solida su cui agire nella comunicazione. Il bilancio sociale di un tempo però non basta più, occorre un reporting adeguato al tempo e alle mutazioni economiche oggi repentine. Occorre un bilancio sociale «aperto», un report visibile da tutti e organizzato sistematicamente durante tutto l’anno: mia rendicontazione mobile che solo la tecnologia digitale può offrire.
Vi sono piattaforme digitali nate per adempiere a questo compito. Sono strumenti che erogano dati organizzati e sviluppati per rendere conto delle attività agli stakeholder nel tempo, periodicamente. Il senso di questi nuovi strumenti è giungere a una reportistica aggiornata, legata al presente, con tante informazioni, perché la drammaticità presente può essere gestibile, nei giusti limiti. Non sono più sufficienti i bilanci sociali annuali: la guerra, il Covid, la crisi energetica hanno dimostrato quanto sia problematica la programmazione.
La misurazione dell’impatto, un reporting che si è aggiunto, obbliga la rendicontazione ad un passo in più, che potrebbe sorprendere ogni previsione. Conoscere la propria impresa sotto ogni profilo è indispensabile, proprio nel presente, che vede i margini di sviluppo in grande crisi: è la partita più difficile: la conoscenza induce il coraggio di valutare e scegliere. È la giusta conclusione di una reportistica che è fatta per rendere conto alla consapevolezza. Il cuore della decisione è la valutazione. I dati sono lo strumento.
Bruno Calchera
Direttore di CSRoggi
(da Buone Notizie – L’Impresa del bene del 30 agosto 2022)