Il punto del Direttore
E’ pur vero che la forza della Legge è tale che certi percorsi devono essere intrapresi.
E’ accaduto nel 2015 e si può ben dire che la Direttiva Europea ha introdotto una vera rivoluzione, imponendo una riflessione, una comunicazione che ha dato volto ad un nuovo modo di concepire la Sostenibilità. Un nuovo paradigma per lo sviluppo sostenibile.
Ora di può fare una classificazione in base ad item precisi, e si giunge a qualificare la materialità al pari della reputazione fino all’analisi d’impatto sull’ambiente e sulle persone.
Uno scenario nuovo si presenta con le PMI: il tessuto connettivo della nostra economia.
Una recente ricerca dello SDA BOCCONI ci conferma una avviata attitudine a innovare da parte delle PMI, la Sostenibilità diviene un contenuto, un metodo di approccio alla realtà, qualche cosa che si può trasferire nella comunicazione come valore in più.
Non basta un buon prezzo, magari scontato, per acquisire un ordine ora sono altre le leve da proporre alla clientela.
La comunicazione sul destino dei rifiuti, l’attenzione al territorio per le materie prime, fattori della economia circolare ecc.. sono valutati con grande interesse, e il prezzo non fa la parte del leone.
La fatturazione tra i 30 e i 50 milioni di euro appartiene già a soggetti economici che si sono fatti strada nel tempo per merito, soprattutto, di una imprenditoria familiare che ha saputo stare nella realtà e crescere con inevitabili sacrifici e l’attenzione al nuovo.
Qui ha contato la famiglia e il succedersi delle generazioni alla guida dell’impresa.
All’origine il fondatore è partito da un particolare, da una azione precisa, da uno spunto che nel tempo si è sviluppato. Le successive generazioni hanno valorizzato e fatto crescere l’intuizione iniziale con passi nuovi e dentro una realtà complessa che ha offerto nuovi percorsi, nuovi strumenti, nuove opportunità.
All’inizio non c’è stata la Sostenibilità. Essa è divenuta da subito, senza una formalizzazione vera e propria (un non detto, ma una esperienza concreta) metodo per rendere efficace l’intuizione.
Vi sono poi i piccoli imprenditori, quelli con fatturati che non raggiungono alcuna griglia economica meritevole di attenzione e gli artigiani.
E’ corretto chiedersi se la CSR è una metodologia che possa funzionare anche per loro.
L’artigiano ad esempio ha la consapevolezza dell’origine del proprio fare, carpisce la tradizione come fonte inesauribile di novità, interpreta la cultura innestandola nel proprio operare e si rivolge ad un pubblico, non con strategie complesse di marketing, ma con la forza del prodotto che da sempre è oggetto di libera operosità, in un territorio noto.
Anzi è proprio il territorio che è nobilitato dall’artigiano e diventa sempre più importante proprio per la sua presenza e di altri che hanno seguito la sua strada.
Se si fa un cammino a ritroso si può notare che molte grandi aziende sono partite da una intuizione che si è affermata e che si è dilatata nel territorio, nella nazione e nel mondo che ha generato prodotti/servizi che sono divenuti centrali ed importanti per tutti.
Penso all’officina di Ferrari o al garage di Bill Gates.
La storia della imprenditoria è davvero interessante. La lungimiranza di un imprenditore la si mostra nel tempo, ma all’origine c’è il rischio e c’è il coraggio di un passo nuovo perché all’orizzonte si profila una nuova sfida.
Ogni iniziativa economica individuale o di gruppo porta con sé una potenzialità di sviluppo ignota all’inizio.
E’ la realtà che impone la verifica del fare, che offre segnali importanti per il cammino.
In questo tracciato la Sostenibilità diventa una compagnia decisiva per la verifica.
Verifica dell’impatto, verifica della tenuta economica, verifica delle relazioni ecc.
Se si giunge alla misurazione di tale verifica si fanno bilanci, si fanno classificazioni, si valuta la capacità di sviluppo.
Grandi e piccole realtà ci confermano nella affermazione del metodo che si potrebbe ricondurre a una semplice frase: “qualunque impresa trova nella realtà il territorio per fiorire, occorre saper guardare e coraggio per fare un passo”. E poi misurare sempre e tutto!
In fondo per tutta la vita, in ogni situazione, in ogni relazione, in qualunque momento ci è chiesta una verifica, che non è l’impressione di un momento, ma un coraggioso sguardo su tutto e su tutti.
Pronti noi a cambiare, prima di pretenderlo agli altri.
Bruno Calchera
Direttore Responsabile