Il punto del Direttore
L’offerta formativa sulla sostenibilità rappresenta per le aziende forse uno dei capitoli più innovativi. La decisione di imboccare un percorso verso il cambiamento impatta decisamente nei contenuti posti dalle esigenze dello sviluppo sostenibile.
Le Agenzie Formative sono molte e diversificate. Ad esse si aggiungono come corollari le occasioni di eventi culturalmente qualificati, che tendono ad approfondire settori dell’economia ormai segnati da questo percorso: è formazione anche quest’ultima, spesso di grande qualità e decisamente mirata.
Penso sia poco prudente programmare una formazione “fai da te”. Il rischio è quello restare ancorati ad una logica autoreferenziale e di essere portatori di greenwashing.
In merito alla sostenibilità non ci sono quelli che hanno imparato tutto.
Trattandosi di cultura la prassi formativa non è una sezione che si può facilmente rinchiudere in un unico percorso. I territori formativi che toccano la sostenibilità sono innumerevoli.
Una premessa: per operare bene occorre una Formazione Continua. Non ci si ferma mai.
Le novità e l’ampiezza delle problematiche richiedono che un’impresa svolga un piano formativo programmato che si declini nel tempo, periodicamente.
La scelta del “formatore” può cambiare, ma all’interno della azienda, il piano formativo deve essere il punto strategico tra i più importanti.
Alcune frasi ora ci possono aiutare:
a) “la sostenibilità o è digitale o non è”. Lo abbiamo sentito dichiarare più volte. Che non sia vero è facilmente dimostrato da una assenza macroscopica della S negli ESG. Come è possibile non essere sensibili al territorio, allo sviluppo delle relazioni che spesso non hanno nulla a che fare con i prodotti digitali.
Penso con molto interesse – è un esempio che vorrei approfondire – alla squadra di calcio FERALPISALO’ che si è aggiudicato l’ingresso nella Serie B di calcio. Non si è trattato, e ne sono certo, di un pallino del Presidente Pasini, ma del frutto di una strada che l’azienda ha portato avanti approfondendo sempre di più il legame con il territorio.
Anche Viadana è una cittadina che è legata a doppio filo al Gruppo SAVIOLA. Nella recente trasmissione su Rete 4 Alessandro SAVIOLA ha mostrato come il legame dell’azienda con Viadana tocca tutti i gangli della città. L’Impresa è legata alla città attraverso lo sport.
b) I Bilanci di sostenibilità. Sono spesso affidati ad importanti aziende di comunicazione. La loro lettura in internet è spesso l’enciclopedia della autoreferenzialità. “Ti raccontiamo quanto siamo bravi e come camminiamo per essere più bravi”.
Nel classico bilancio economico appaiono profitti e perdite. Nella reportistica le perdite non si vedono mai. Al massimo sono obiettivi futuri, mete da raggiungere ancora. Non vi sono segnalazioni di insuccessi nell’anno, di obiettivi bucati, di difficoltà non previste che hanno modificato un percorso.
Forse solo il COVID è citato come problema. Una cosa esterna che ha toccato la vita aziendale. Una scarsa attenzione alla Reputazione.
Infine vi sono diversi tipi di Reportistica: la curiosità aguzza l’ingegno.
c) Trattandosi di cultura della Sostenibilità si manifesta una assenza di curiosità una sorta di supponenza da parte di molti imprenditori. Una scarsa abitudine a relazionarsi, a connettersi, con altre realtà, in settori anche diversi, che hanno imboccato vie nuove. “Noi sappiamo quale è la strada da percorrere e di quello che fanno gli altri non ci interessa”: Si pone il tema dello sviluppo sostenibile da una parte, e dall’altra si cammina orientati ai ricavi e al risparmio sui costi. Il cuore della cultura dovrebbe essere l’Esperienza. E’ significativa la realtà che vede una scarsa propensione all’incontro teso a carpire e a offrire notizie che possano modificare il trend aziendale attraverso l’esperienza altrui.
d) Un capitolo lo merita la comunicazione. Proprio lo sviluppo sostenibile ha la necessità di produrre informazioni, per segnalare ogni novità utile al successo dell’impresa. Non solo come risultato finale, ma come percorso aziendale, come relazione con i clienti acquisiti e potenziali. “Il racconto è alla base della comunicazione”. Gli inizi e l’evoluzione nel tempo.
E’ interessante lo storytelling iniziale, che ha in se stesso tutti i geni che hanno generato una avventura aziendale e il loro sviluppo nel tempo.
La formazione per comunicare bene è una grande necessità: vi sono grandi Agenzie che sviluppano piani di informazione integrati che sanno fare un mix usando i Social e altre forme di informazione.
Anche in questo caso occorrono paragoni importanti e bravi formatori per raggiungere target mirati: cioè persone che possono capire e valorizzare il nostro messaggio.
e) La formazione vive in ambiti diversi. “Caspita, vedi come questi hanno risolto il problema …!” La nostra formazione cresce attivando la curiosità e l’apertura della propria ragione. La conoscenza cresce valutando esperienze diverse, cercando la complessità senza paura e avviandosi per strade anche ignote.
La cultura della Sostenibilità non è l’ambientalismo sfrenato né l’ecologia come filosofia di vita. Anche l’approfondimento dell’etica come morale del momento, trattata dai media correnti e sviluppata a favore di categorie particolari, non appartiene allo sviluppo sostenibile.
L’innovazione è opera di coloro che sapranno cogliere la realtà con il desiderio di cambiarla, per lasciarla ai nostri figli più bella e migliore.
Bruno Calchera
Direttore CSROGGI