L’Opinione
Per qualcuno è stato solo un “bla bla bla”, per qualcun altro è stata l’occasione per mettere un ulteriore importante tassello nel puzzle mondiale della “ricerca della sostenibilità”. La COP26 ha comunque dato a tutti una grande e significativa lezione: se non si ha una piena comunione di intenti e non si sviluppano sinergie a livello internazionale il rischio è di procrastinare l’improcrastinabile, e di allontanare sempre più quel cambiamento globale auspicato e necessario per salvare il pianeta.
Al termine dell’evento, che ha visto la partecipazione di quasi 200 Paesi, non si è vista quell’unità che animava le aspettative e, mentre il premier britannico Johnson ha dichiarato che «Non si può stare con le mani in mano mentre il mondo è nel caos. Non ci sono scuse per non agire», Cina e India hanno modificato l’obiettivo di eliminare l’uso del carbone in quello di ridurlo (una differenza di non poco conto) e l’Italia, solo per fare un altro esempio, non ha aderito all’accordo per la transizione ai veicoli a zero emissioni.
Serve una posizione chiara e condivisa
Fare Sistema, dunque, è difficile, e poiché il tema della sostenibilità è diventato centrale sui mercati, nell’economia mondiale, per le imprese, le amministrazioni pubbliche e tutti i cittadini, si capisce quanto sia importante avere una posizione chiara e condivisa.
Siamo tutti chiamati, ciascuno per le proprie competenze, a essere parte attiva, per non lasciare ai governi l’onere di dover equilibrare politica e ambiente.
Nel macrosistema che collega natura, economia e società le imprese giocano un ruolo fondamentale: non si può infatti guidare le scelte ambientali senza prendere in considerazione le implicazioni sociali ed economiche che ne derivano ed è importante che la strategia aziendale sia orientata a generare un cambiamento concreto e di lungo periodo.
L’importante ruolo dell’advisor di sostenibilità
È qui che entra in gioco il ruolo dell’advisor di sostenibilità; non solo un consulente attento a come risparmiare risorse, migliorare l’inclusività e premiare il miglior bilancio o progetto di sostenibilità, ma il fautore della visione e dello scopo sostenibile dell’impresa.
Una figura chiave, capace di accompagnare le imprese nel percorso di convergenza della strategia di business con quella di creazione di un impatto positivo per il pianeta e le persone, e che comunichi il valore della sostenibilità in modo esplicito e implicito affinché lo si possa trovare in un prodotto, in un servizio, in un’azione.
La mission delle agenzie di comunicazione
Accompagnare le imprese in questo percorso verso la “creazione di valore condiviso” richiede alleanze fra professionalità differenti, che siano in grado di apportare competenze a ogni livello del progetto, utili all’impresa e alla sua evoluzione.
È proprio questa la mission delle agenzie di comunicazione. Esse possono evolvere il loro operare teso ad accompagnare i clienti, coniugando la spinta informativa della comunicazione con i contenuti più evoluti della Sostenibilità. Un passaggio che può generare un’evoluzione che porti alla creazione di reti condivise cui affidare il compito di offrire un terreno di collaborazione del tutto innovativo.
di Rafaella Casula
Head of Finance e Sustainability
presso Image Building
(da CSRoggi Magazine, anno 6, n.5, Novembre/Dicembre 2021, pag. 6)