Il punto del Direttore
Giovedì 10 Novembre 2022 il Parlamento Europeo ha adottato con 525 voti favorevoli e 60 contrari e 28 astenuti la nuova Direttiva sul Reporting di Sostenibilità: Corporate Sustainability Reporting Directive.
La Commissione ha puntato sulla trasparenza del Reporting per garantire dati affidabili e comparabili, utili a cittadini ed imprese. Precedentemente la reportistica era regolata dal NFRD (Non-Financial Reporting Directive) che risaliva al 2014 ed era collegato in Italia con la Legge 254/2014.
Facciamo un breve riassunto della CSRD
In merito alla platea delle realtà obbligate per Legge a Rendicontare si passa dalle attuali 11.700 si passa gradualmente a oltre 50.000 imprese ed organizzazione. Di queste 5-7.000 saranno nel nostro paese.
Precedentemente i vincoli erano legati alla numerosità dei dipendenti (500) per Enti di interesse pubblico , quotate, Banche, Assicurazioni e altre identificate dalle autorità nazionali.
Ora saranno interessate:
- Le società di grande dimensione che superano almeno due di questi criteri 1) attivo di stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro; 2) ricavi netti superiori ai 40 milioni di euro; 3) più di 250 dipendenti nell’anno finanziario.
- Le società quotate sul mercato dell’Unione Europea (ad eccezione delle microimprese)
- Le società Extra-UE con un fatturato netto di 150 milioni di euro nell’Unione Europea e che hanno almeno una filiale o succursale in Europa.
Anche le PMI quotate in Borsa saranno assoggettate alla Direttiva anche se con tempi specifici. La Direttiva toccherà anche più realtà che rientrano nella Supply Chain delle aziende coinvolte.
Se le grandi imprese fanno una reportistica, le piccole imprese che fanno parte della catena di fornitura, si prepareranno a fornire i dati relativi a quegli ambiti.
Le nuove disposizioni partono dal 1° gennaio 2024.
La data si riferisce a quelle imprese che rientravano nella precedente Direttiva sulla rendicontazione non finanziaria.
Dal 1° gennaio 2025 tutte le grandi società che non erano obbligate a rendicontare ma che rientrano nel nuovo scenario indotto dal CSRD.
Dal 1° gennaio 2026 è la volta delle PMI quotate.
Infine gli standard di rendicontazione saranno elaborati dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) entro il 30 Giugno 2023, mentre entro il Giugno 2024 è prevista l’adozione di una seconda serie di standard con parametri settoriali.
Perché l’Unione Europea dà questa importanza alla Rendicontazione?
Più specificamente perché la Reportistica è così necessaria?
Per molto tempo il Bilancio Sociale ha dato notizia della vita di una impresa o di una Associazione di volontariato per la necessità di manifestare più compiutamente la vita che si fa, in ogni dimensione ed in ogni piega della propria attività. Tra due persone è evidente che la relazione accresce e si concretizza sempre più approfondendo la conoscenza.
La conoscenza è il frutto della consapevolezza di sé stessi e della realtà.
In una impresa accade la stessa cosa: far sapere cosa si fa in modo sempre più completo e chi sono i protagonisti è un modo di accrescere la relazione offrendo l’opportunità di costruire una vetrata espositiva al posto di un muro che spesso impedisce di guardare la vita stessa di una azienda.
La consapevolezza è autocoscienza che arricchisce la propria percezione della realtà; è necessario offrirla a tutti in modo sempre più esteso e completo per rendere agevole la competitività e possibili collaborazioni.
ESG è il paradigma sintetico che riassume i contenuti della Reportistica.
La CSRD allargando la platea è significativa: intende suggerire che è cosa buona far conoscere l’impresa nel suo contesto interno ed esterno in modo sempre più esteso: impegnando gli stakeholders esterni, anche di piccole dimensioni, a dotarsi per completare la Rendicontazione d’impresa.
Resta ancora un passo da svolgere: quello di non limitarsi a racchiudere in un Report finale annuale i contenuti che possono dare le informazioni necessarie alla consapevolezza altrui.
Il passaggio che noi di CSRoggi sosteniamo è quello di attrezzarsi attraverso piattaforme abilitate per dare, con sistematicità, in modo periodico, mensile, settimanale, informazione agli stakeholders interni ed esterni. Dati che permettono di leggere una realtà produttiva in ogni sua parte.
In fondo per la scelta di un collaboratore il CV serve, ma il colloquio diventa indispensabile per verificare tante informazioni.
La piattaforma informativa continua è questo colloquio sempre aperto cui collegarsi per conoscere.
Bruno Calchera
Direttore Responsabile