Il punto del Direttore
Alla fine di Dicembre del 2023 abbiamo concluso ponendo al centro della attenzione dei nostri lettori il tema del “N. 18 – La Comunicazione Responsabile” per sottolineare l’esigenza che l’Agenda 2030 dell’ONU si dotasse di un ulteriore GOAL.
Siamo tra quelli che ci sperano.
Abbiamo anche notato che l’ottimo lavoro di Global Alliance per spingere l’iniziativa non è recepita dai grandi organi di comunicazione. Eppure l’esigenza di verità e di trasparenza nell’informazione è richiesta da tutti.
I casi di cronaca di questo periodo sono la dimostrazione che una maggiore Responsabilità da parte di tante parti avrebbe prodotto una maggiore chiarezza senza ingannare nessuno.
Eppure oggi vediamo come l’Unione Europea attraverso una sua direttiva modifica i parametri per dare informazione della attività aziendale: anche questa volta senza alcuno strumento di validazione della verità delle indicazioni espresse.
Gli specialisti sono già al lavoro e momenti di incontro ci sono già stati per dare questa notizia: in questa occasione desideriamo dare alcune definizioni che fanno parte della direttiva e che non tutti forse non conoscono.
Il nostro impegno editoriale è quello di dare divulgazione, allargare la conoscenza, dare informazioni che siano utili agli specialisti ma anche a coloro che nella propria attività aziendale non sono in prima linea nella conoscenza della reportistica suggerita dall’UE.
Le definizioni (Annotazioni tratte da Up2YOu BCorp greentech (*))
“la CSRD è una nuova direttiva dell’UE che rende il Reporting di sostenibilità parte della relazione finanziaria annuale. Il che significa che è eliminata la possibilità di pubblicare le informazioni di sostenibilità in una relazione separata. Da una parta la relazione con parole finanziarie e dall’altra con parole non finanziarie come era prima.
Richiede inoltre un’analisi di doppia materialità, unendo materialità finanziaria e degli impatti ESG (ambientali) sociali e di governance.
La direttiva entra in vigore nel 2024 e le società interessate sono le stesse che sono obbligate a pubblicare la DNF (Dichiarazione Non Finanziaria) con almeno 500 dipendenti e un fatturato netto annuo di almeno 50 Milioni di Euro.
Ma sono previste già delle ulteriori modifiche:
- Dal 2025 saranno interessate le società di grande dimensione con almeno 250 dipendenti e un fatturato netto annuale di almeno 40 milioni di euro.
- Dal 2026 le PMI quotate con più di 50 dipendenti e fatturato netto annuale superiore ai 10 milioni di Euro.
- Dal 2028 le filiali di impresa extra-UE con fatturato netto annuo di almeno 150 milioni di euro.
E’ un obbligo di rendicontazioni, di reporting che obbliga le aziende a raccontare ei passi e le performance di sostenibilità. Negli anni a venire saranno implicate almeno 50.000 aziende nell’UE.
Oggi il compito è la competenza è indispensabile: il tema è divenuto decisamente importante, ai primi posti delle attenzioni della Governance, e sono in primo piano coloro che nelle cose di questi anni hanno maturato esperienza nel Reporting e pertanto sono in grado di operare modifiche.
Il ClimatePartner ad esempio deve aiutare a costruire una strategia aziendale per il clima, dal calcolo e dalla gestione dei Gas serra (GHG) alla valutazione dei rischi e delle opportunità.
Quest’anno sarà di preparazione, ormai però il tempo delle attese è finito.
Bruno Calchera
Direttore CSROGGI
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(*) Queste informazioni le abbiamo tratte da sito di UP2You – BCORP
Questa azienda nasce dall’amicizia di tre ingegneri aerospaziali. Tra studi di mercato e modelli di business, un giorno notano una mancanza importante su tutto il territorio italiano: fare impresa preservando il prezioso equilibrio con il benessere del nostro pianeta.