L’uomo della strada

 

 

 

Eravamo quasi giunti alla fine di una discussione. Non dico accesa, ma abbastanza coinvolgente da entrambe le parti. Io  ero convinto di aver fatto trionfare la mia tesi e mi stavo avviando con nonchalance verso il meritato traguardo in cui mi sarei sentito dire “hai ragione tu”, quando, proditoriamente, il mio interlocutore ha tirato fori questa affermazione “e poi guarda, a vantaggio della mia tesi  c’è una ricerca che sostiene  che il 67 per cento degli intervistati la pensa come me”.

Devo confessare che la cosa  mi ha spiazzato. Ma soprattutto ha girato dalla sua parte il vessillo del vincitore.

Mi sono, poi, trovato a riflettere come, tra le tante cose che sono cambiate, c’è anche la citazione del dato numerico che ti può dare o togliere la ragione.

Tempo fa, quando si voleva essere aiutati a sostenere una propria tesi si diceva “lo sostiene anche la televisione” o, in alternativa, “lo sostiene anche il giornale” senza neppure citare di quale TV si parlasse o  quale testata giornalistica fosse stata chiamata in causa (perbacco! Una ci sarà pure stata). Adesso ci rendiamo conto che può essere controproducente affermare “lo ha detto la Rete (e qui potete pensare a qualsiasi tipo di social vi venga in mente)” perché tanti ci mettono in guardia dalle molteplici Fake news che circolano spavaldamente dappertutto.

Oggi si è scoperta la percentuale. Dato che su qualsiasi argomento c’è qualcuno che approfondisce con sondaggi, indagini, ricerche e che ognuna di queste attività viene sintetizzata con dei dati in percentuale, ecco che se il tuo interlocutore si inventa un numero, a lui favorevole, sul tema della discussione, e, dicendo che lo sostiene la ricerca, ti mette in buca. Perché per reagire bisognerebbe avere sotto mano la ricerca citata, o almeno conoscerla bene, e poter sparare il numero della percentuale “vera”.

Oggi si fa un grande (e opportuno) parlare del clima. Dalla Polonia, dove si è appena svolto un summit sul tema, ci arrivano segnali non tranquillizzanti. Pieni di numeri, di percentuali, che da soli, senza troppe parole ci dovrebbero spingere, tutti, verso comportamenti e scelte nel solco della sostenibilità.

Ma hanno già cominciato a circolare idee ed argomentazioni, ovviamente legate ad interessi commerciali, di segno opposto.

E, potete giurarci, saranno tutti sostenuti da percentuali “inattaccabili”.

E intanto, sostiene Pereira (scusami Antonio Tabucchi), la terra non sta a guardare.

 

Ugo Canonici

 

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