Da dove ripartire?

Non importano le fasi, i diversi divieti e le nuove possibilità.

Il tema sociale è concentrato in queste tre parole: sono i sostantivi che toccano da vicino le persone. La Responsabilità Sociale implica queste parole. Combinate o distinte sono il fondamento di una attesa sociale.

Dovremo convivere ancora per molti mesi con Covid-19.

Anche se gli indici fossero tutti “zero” si dovrebbe ripartire da una visione di tutela predisponendo ogni nuova risorsa su queste parole.

  • LA SALUTE

Il tema della salute è divenuto un fatto comunitario, non più una vicenda personale.

Così la malattia altrui incide sulla normalità della vita di ognuno. E questo è IL FATTO NUOVO.

Ed è la ragione di tanta creatività che vediamo in campo da parte di molte realtà aziendali per riprendere il lavoro in modo sicuro, cioè con un occhio orientato a garantire la salute.

E’ interessante vedere la creatività individuale e delle molte aziende e degli Enti Pubblici.

La sensibilità sulla Sostenibilità sta appunto crescendo proprio riscontrando quanta attenzione viene posta per garantire la salute collettiva e individuale.

Distanziamento, posizionamento, modalità di relazione diretta ed indiretta, mascherine, guanti, igiene, sanificazione ambientale, sono presenti in ogni seria riorganizzazione aziendale. Infine la tecnologia digitale è entrata a porte spalancate come supporto alle relazioni: un suo incoraggiamento al buon funzionamento. Le app. sono di aiuto nella comunicazione personale e di gruppo. La ricerca sanitaria ha ricevuto un impulso importante. Non solo in relazione al Coronavirus, che attacca non solo i polmoni – come si diceva pochi mesi fa – ma pure altri organi del corpo umano.

Le Buone Prassi per garantire la salute sono diversissime ma di sicuro interesse.

  • LA SICUREZZA

E’ innanzi tutto una consapevolezza. Una esperienza.

Vi sono esempi di grande creatività per ridare sicurezza a tutti.

Giungono da privati e da Enti pubblici. Esaminando le nuove indicazioni si è tentati a dimenticare ogni possibile evento dannoso.

E’ il cuore della Sostenibilità la Valutazione di Impatto.

La sicurezza non solo sul tema salute, ma sulla vita nella città, nei trasporti, e la sicurezza economica. Molti hanno perso il lavoro: dipendenti, imprenditori.

Chi fa investimenti per ripartire spera di aver fatto buoni calcoli.  Non ha certezze.

Investire in sicurezza significa essere aiutati nel cammino imprenditoriale.

La partita sulla sicurezza è sempre aperta.

Il Covid-19 non ha manifestato ancora completamente la sua forza distruttiva: la sua incidenza nell’ambiente. Non sappiamo ancora tutto per affermare che ciò che mettiamo in campo per difenderci ci dà davvero sicurezza.

E’ come scalare una montagna con le migliori attrezzature ed anche la miglior guida.

C’è l’imponderabile.

Chi interverrà per darci aiuto? Un velato pessimismo qui è permesso. Ancora Insicurezza!

  • IL BENESSERE

Che cosa è il benessere?
Una domanda con infinite risposte. Tutte accettabili nella loro completezza. L’aspirazione di tutti è riprendere a vivere … MEGLIO!

Questi mesi hanno mostrato un tessuto umano, un mondo più coeso di quanto potevamo immaginare. Non fanno testo le smarginature e certi cinismi che non hanno smesso di dare il peggio in ogni situazione.

Il popolo ha un irrefrenabile desiderio di maggiori legami.

In molti ora desiderano lasciare più aperta “la porta” della propria intimità.

Il tema, spesso, non è quello dei soldi che mancano per la maggior parte dei cittadini, ma si pensa alla casa, all’ambiente in cui si vive. La sicurezza che è anche benessere. Benessere al lavoro con relazioni più umane, condivise, partecipate.

Negli SDGs, tra i 17 goal dell’ONU, ci sono indicazioni guida: parità di genere, lavoro in sicurezza, innovazioni migliorative dell’operare, corresponsabilità, nesso tra vita aziendale e territorio,ecc..

Il Coronavirus ha minato il benessere personale e collettivo. Ora si vuole stare bene. Però è stato evidente che il proprio benessere dipendeva da una fatica collettiva, da un sacrificio collettivo.

La malattia individuale era una vicenda personale. Interessava gli intimi. Ora la malattia contratta da Covid – 19 attacca i legami, quelli anche più cari. Attacca altri. Non possiamo decidere che sono fatti altrui.

Tutta la vita non è un fatto “nostro”.

Non possiamo cavarcela da soli. Siamo legati. E lo saremo anche quando il Coronavirus sarà vinto da vaccini e dalle cure.

Abbiamo visto che concepirsi insieme è meglio che immaginare il nemico alle porte.

L’incontro con chi non conoscevamo ha manifestato una ricchezza, davanti alla nostra impotenza: penso ai tanti medici ed infermieri che sono divenute figure familiari.

Un fugace pensiero va anche a certi vicini di casa che non conoscevamo e che sono ora più parte della nostra vita.

E’ un valore da non perdere.

Bruno Calchera
Direttore Responsabile

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